
Al centro del procedimento c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 fece inviare 600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi, in qualità di testimone e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla, le informazioni su due società off-shore usate da Mediaset, secondo la procura, per creare fondi neri.
Sia Berlusconi sia Mills hanno sempre respinto le accuse, e il gruppo di Segrate ha ribadito in più occasioni in diverse note la propria correttezza e trasparenza.
Ai primi di ottobre la posizione di Berlusconi è stata stralciata dopo che i giudici del tribunale di Milano hanno deciso di trasmettere gli atti del processo alla Consulta, chiamata ad esprimersi sulla legittimità costituzionale del lodo Alfano, che sospende i processi in corso per le quattro più alte cariche dello Stato, incluso il premier.
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