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lunedì 1 giugno 2009

"Il giorno in più" Fabio Volo ed. Mondadori



Ogni mattina sali sul tram che ti porterà in ufficio e vedi lei.
Vedi quella figura tutti i giorni, cerchi di incontrarla tutti i giorni, starle vicino, di sentire il suo profumo, di sfiorarla senza che lei se ne accorga.
Inizi a fantasticare su di lei.
Pensi a come sarebbe bello poterla accarezzare, ascoltarla e far parte della sua vita.
Poi un giorno quella figura decide di invitarti a uscire, perché quel giorno sarà l’ultimo in cui vi vedrete a causa della sua partenza.
Ti approfitti del fatto che lei sia al bagno per rubarle l’indirizzo del suo nuovo ufficio dall’altra parte del mondo.
Ora che farai?


Il nuovo libro di Volo parla di questo, delle scelte a brucia pelo che ti portano dall’altra parte del mondo a rischiare la propria dignità. Dei sogni ad occhi aperti e delle relazioni vissute per cosa sono senza etichette e restrizioni sentimentali.
“Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti.”

"DEI BAMBINI NON SI SA NIENTE " Simona Vinci ed. Einaudi


Se avete intenzione di leggere questo libro armatevi di coraggio.

Il romanzo parla di una realtà piccola come quella di paese, una realtà dove tutti si conoscono e i bambini posso uscire il pomeriggio e la sera a giocare anche lontano dagli occhi dei genitori.
Una realtà considerata sicura proprio per questo motivo.
La storia si snoda in un periodo particolare della vita, il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, dai giochi puerili alla conoscenza del sesso.
Due ragazzini di quattordici anni, un bambino e due bambine di dieci anni in quei pomeriggi noiosi e afosi che solo l’estate possono portare (e che solo chi abita in un piccola realtà può capire).
Iniziano a giocare al gioco della scoperta dei corpi, della sessualità e di quello che noi adulti definiamo erotismo.
Un gioco che proseguirà in maniera sempre più spinta concludendosi come solo i giochi senza freni possono finire.

Un libro crudo, senza moralismi, senza distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male, come solo i bambini possono essere.
Lo si inizia a leggere per caso , pensando che sia una lettura “leggera” e lo si finisce con le mandibole serrate, con un nodo allo stomaco e uno al cuore…perché certe realtà esistono anche se noi non le vediamo.

Per chi è già stato provato da “Ti prendo e ti porto via” o altri racconti di Ammaniti, questo sarà molto più duro.
Come ho già detto, ci vuole coraggio per leggerlo e il giusto periodo di vita per farlo.

martedì 20 gennaio 2009

:-(

Periodo di merda...tornerò...

mercoledì 7 gennaio 2009

The Darwin Awards

ROMA - E' il "prete volante" a guidare la classifica dei Darwin Awards 2008, gli scorrettissimi, ironici premi assegnati sul web da una nicchia di appassionati alle morti più stupide ed improbabili dell'anno. I fan dello strano ma vero e di incidenti dall'esito tragico ma spietatamente comici hanno scelto il loro nuovo eroe: padre Adelir Antonio De Carli, il sacerdote brasiliano che scomparve nell'oceano lo scorso aprile mentre cercava di battere un record, volando appeso a mille palloncini, per pubblicizzare un'iniziativa benefica. In base al piano, per finanziare un rifugio spirituale per camionisti, avrebbe dovuto rimanere in volo per 19 ore consecutive. Qualcosa è andato storto, probabilmente un errore nel calcolo della direzione del vento, e il sacerdote si è perso in mare aperto.

Un trionfo per i cultori del premio - cui è anche stato dedicato un film - assegnato, come spiega il sito, in omaggio al padre della teoria dell'evoluzione a chi "migliora il patrimonio genetico umano rimuovendosi da esso", in modo spettacolarmente stupido.

Oltre all'avventura aerea di padre De Carli, la classifica dell'anno è arricchita da altri casi esemplari, che la Rete ha premiato, postumi. Dietro allo sfortunato sacerdote si piazza il bolzanino Ivece Plattner, 68 anni, che, rimasto incastrato con la macchina ad un passaggio a livello, dopo qualche attimo di stordimento è riuscito ad uscire, ma per salvare la sua Porsche si è piazzato davanti al treno in arrivo nel vano tentativo di fermarlo. Risultato: il bolide praticamente intatto, lui morto sul colpo.

Il catalogo è assai vario: dal ragazzo della Pennsylvania che decide di provare un apparecchiatura elettrica dell'ufficio attaccandosela ai piercing del petto e rimane fulminato sotto gli occhi dei colleghi alle due coppie di motociclisti che in California, nel cuore della notte, senza casco, né luci, in pieno sterrato, si scontrano frontalmente con esito fatale. Il brillante studente indonesiano che, con un piede nella piscina, si mette a smanettare con un mucchio di fili elettrici e se ne va così, a 30 anni, fa compagnia al centauro della Florida che cerca di saltare un ponte levatoio: lui non ce la fa, ma la moto arriva perfettamente a destinazione.

Last but not least, la distratta insegnante di chimica che, in Bulgaria, insieme ad alcuni amici, getta in una fognatura le rimanenze di un esperimento amatoriale. Le sostanze chimiche mischiate fanno reazione, il coperchio della fogna esplode in aria e la decapita. Troppo idiota per essere vero? Le segnalazioni che "Darwin" non ha potuto certificare come vere vengono segnalate come tali, e per le leggende metropolitane c'è un'apposita sezione: avventure apocrife, elencate come exempla, con un memento finale: "Siate molto contenti che queste persone non esistono sul serio".

www.repubblica.it

venerdì 2 gennaio 2009

Ladro agli arresti domiciliari su una panchina

Un ragazzo di 35 anni è stato messo agli arresti domiciliari. L’accusa è di furto. Ma questo sfortunato malvivente non potrà godere della sua pena nella sua abitazione: gli arresti domiciliari gli sono stati concessi su una panchina di un parco pubblico. Perchè i suoi genitori si sono rifiutati di accoglierlo nuobamente in casa.I genitori del ladro si erano evidentemente stancati dei guai con la giustizia del figlio. E così si sono rifiutati di riprendere in casa il ladro agli arresti domiciliari. E il magistrato non ha potuto fare altro: “Mi dispiace, lei sarà sottoposto a regime di soggiorno obbligato su una panchina del Parco pubblico di via Trieste, a Limbiate“. Ovviamente, il ladro non poteva credere a quello che il magistrato gli stava dicendo. Ma purtroppo è la sua realtà.
Dovrà scontare gli arresti domiciliari su una panchina di legno del parco pubblico. Al freddo e al gelo di questi giorni. Forse la prigione era una punizione migliore!!! Il giovane ha vissuto così per sette giorni, quando una sua amica gli ha offerto la sua casa.

Fonte: http://www.haisentito.it

mercoledì 31 dicembre 2008

Marta sui tubi - Cinestetica

All'ultimo giorno di questo 2008 così tormentato, vi voglio lasciare con un gruppo che è il più originale che ci sia sulla piazza italiana degli utlimi anni.

Testi graffianti, musica ipnotica, una bravura così umile da proiettarli nelle migliori band di tutti i tempi.

Questo video in particolare dal titolo "Cinestetica" è tratto dall'ultima fatica discografica "Sushi & Coca" e ha fatto vincere ai Marta sui tubi il premio come Miglior videoclip dell'anno di questo 2008.

E con questo...buon anno a tutti.

martedì 30 dicembre 2008

Trova 160 mila euro e li restituisce ai Carabinieri

(ANSA) - ROMA, 30 DIC -Trova 160mila euro in contanti e assegni davanti alla cassa di una banca cagliaritana e li da' ai carabinieri che risalgono al proprietario.E ridanno la somma al proprietario.E' stata una quarantatreenne impiegata presso un supermercato a trovare il denaro in un contenitore per versamenti vicino alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di via Tuveri.La donna, Tiziana Concu, ha portato la cassettina ai carabinieri della stazione Cagliari Villanova, che sono risaliti al titolare Andrea Petretto.

domenica 28 dicembre 2008

"I disoccupati possono dormire tranquilli"

Lo psiconano (Berlusconi ndr)ha detto che "il 2009 per quanto mi riguarda sarà terribile". Ha affermato che le priorità assolute del Governo per fare uscire il Paese dalla crisi saranno la "Riforma della giustizia e la legge sulle intercettazioni". I disoccupati possono dormire tranquilli. Se telefonano alla moglie avranno la sicurezza di non essere intercettati. E anche gli occupati, sempre meno, non devono avere preoccupazioni. Se un amministratore pubblico, pagato dal loro IRPEF, ruba non finirà in galera. Di fronte a un'Italia impoverita, con una previsione di due milioni di disoccupati in più, le parole dello psiconano sono come l'orchestra che accompagnava gli ebrei alle camere a gas a Auschwitz. Questo Governo, dal suo insediamento la scorsa primavera, ha avuto un'unica priorità: evitare a tutti i costi che i politici finiscano in galera, a partire dal presidente del Consiglio. Il lodo Alfano è stato una pietra tombale sulla democrazia. Quattro persone in Italia sono più uguali delle altre. Dei processi Mills e Bassolino si occupano solo i giudici, l'informazione di regime è assente.

Beppe Grillo

venerdì 26 dicembre 2008

AuguriAuguri

mercoledì 24 dicembre 2008

Quel processo non s'ha da dire!

Ora d'aria di Marco Travaglio
l'Unità, 22 dicembre 2008

Per calcolare lo stato della libertà d’informazione in Italia, c’è un’ottima unità di misura: lo spazio dedicato dalla stampa e dai tg nazionali al processo in corso a Palermo a carico dell’ex capo del Ros e poi del Sismi, generale Mario Mori, e del suo vice, col. Mario Obinu, per favoreggiamento alla mafia a causa della mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995. Una cosina da niente. Nemmeno una riga, una parola sulle udienze che si susseguono da metà luglio. In aula non si vede quasi mai un cronista e non è mai entrata una sola telecamera. Una delle rare eccezioni è Lirio Abbate, il valoroso giornalista dell’Ansa che vive sotto scorta per le minacce mafiose dopo aver scritto “I complici” con Peter Gomez. Mercoledì ha firmato tre lanci d’agenzia sulla lunga deposizione del primo testimone d’accusa: il generale Michele Riccio, anche lui ex del Ros, che accusa Mori e Obinu di avergli impedito di catturare Provenzano 13 anni fa in un casolare di Mezzojuso indicato dal mafioso suo confidente Luigi Ilardo, poi assassinato da Cosa Nostra subito dopo aver accettato di collaborare con la giustizia.

Quella sera e nei giorni seguenti nessun giornale né tg nazionale ha ripreso la notizia. Il Tg1, per esempio, era molto impegnato a intervistare il produttore De Laurentiis sul nuovo film-panettone di Christian De Sica. Un vero peccato, perché Riccio ha raccontato di quando Ilardo incontrò Mori e gli avrebbe detto: “Le stragi non le abbiamo fatte solo noi della mafia, ma anche voi dello Stato”. Mori, anziché domandare spiegazioni o fare obiezioni, girò i tacchi e - sempre secondo Riccio - se ne andò senza dire una parola. Poi Riccio s’è soffermato su uno strano vertice nello studio Taormina: “Il mio difensore Carlo Taormina mi fece incontrare il senatore Dell'Utri, con la scusa di studiare le carte del suo processo. Passò a salutarci l'avvocato Cesare Previti (che poi non partecipò alla riunione, ndr)… Taormina mi chiese di dire, nei processi per mafia a Palermo, che Ilardo non mi aveva mai parlato di Dell'Utri”. Invece gliene aveva parlato eccome. Riccio - riferisce l’Ansa - non seguì l'amorevole consiglio di Taormina e mesi dopo gli revocò il mandato. Previti - ricorda Riccio - era presente da Taormina anche in occasione di un’altra riunione. Una presenza interessante, la sua, anche se “inattiva”, visto che - come ricorda Riccio - Previti conosceva bene Mori e “sovente veniva a trovarlo negli uffici del Ros”.

Di più: “Nel 1994 ho visto Mori che dal proprio ufficio spostava in un'altra stanza il piatto d'argento che gli era stato regalato da Previti, commentando con una battuta: ‘Cambiato il governo, si deve cambiare anche la disposizione del vassoio’…”. Dopo aver ricostruito il mancato blitz di Mezzojuso, Riccio riferisce i nomi che Ilardo gli fece prima di morire: nomi delle persone che gli risultavano legate a Cosa Nostra o agli amici degli amici, sulle quali non potè aggiungere altro perché fu ammazzato prima di mettere a verbale le sue dichiarazioni. E, fra gli altri, cita Dolcino Favi, il procuratore generale reggente di Catanzaro che un anno fa tolse a Luigi De Magistris l’inchiesta “Why Not”, e che in passato era stato in servizio a Siracusa. Favi - riferisce l’Ansa - sarebbe stato “gestito” da un avvocato di Lentini “molto legato a un uomo del boss Santapaola”. Dichiarazioni tutte da verificare, s’intende (il processo serve a questo). Ma piuttosto avvincenti e attuali. Peccato che nessuno le racconti.

Ps. Un mese fa, chi scrive fu condannato a 8 mesi di reclusione in primo grado per aver diffamato Previti riportando sull’Espresso il racconto di Riccio ai pm di Palermo sulla presenza dell’ex deputato nello studio Taormina il giorno della riunione fra l’avvocato, l’ufficiale e Dell’Utri. Il Tg1 diede la notizia con grande risalto. Ora che Riccio, in Tribunale, ha ribadito e arricchito il suo racconto, il Tg1 tace. Viva il servizio pubblico.
(Vignetta di Roberto Corradi)