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venerdì 12 dicembre 2008

Settore latte in crisi

VILLAFRANCA | «Se andiamo avanti di questo passo, saremo costretti a chiudere. La situazione si è fatta insostenibile su diversi fronti». Si sfoga così Carlo Fauda, agricoltore villafranchese socio della cooperativa Bonlatte con sede a Milano ma che raccoglie gran parte del latte al confine tra le provincie di Torino e Cuneo con un bacino che passa da Villafranca, Centallo, Pinerolo, Dronero, Savigliano, ecc. Diverse le questioni tirate in ballo a partire dal prezzo eccessivamente basso del latte, alle multe per la produzione eccessiva contro una importazione dall’estero. «Il Piemonte in generale è troppo penalizzato rispetto alle altre regioni – continua Fauda – per raggiungere la vendita a 38 centesimi litro si devono consegnare 80 quintali di produzione giornalieri: traguardo che raggiungono poche aziende che si possono contare sulle dita di una mano. Se oltre a questo si aggiunge che gli agricoltori sono costretti a pagare multe per lo splafonamento di produzione quando si aggira intorno ai 4 miliardi di euro l’importazione di latte estero…il settore sta entrando in crisi». L’accento in modo particolare viene posto sul rapporto qualità-prezzo: gli agricoltori sostengono infatti che per produrre un latte di alta qualità si arriva intorno ai 40 centesimi litro per le sole spese: prezzo che non viene nemmeno raggiunto da chi produce grandi quantità di latte. «Credo sarebbe necessario – conclude Carlo Fauda – che le associazioni e gli assessori si impegnassero ad aiutare e salvare le aziende piuttosto che andare ai processi».

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